Primo piano
14 dicembre tutti a montecitorio
venerdì 03 dicembre 2010 11:19 - di Paolo Cento - Categorie: Vetrina
L’appello di “Uniti contro la crisi” per il 14 dicembre a Montecitorio e’ una ventata di aria pulita in un crisi del berloscunismo ancora troppo invischiata nei giochi e nei tatticismi del palazzo. La politica dei partiti, anche quella buona, da sola non ce la fa e, se non fosse per lo straordinario movimento per il sapere e la ricerca beni comuni, questa crisi continuava ad apparire solo come questione interna ai gruppi dominanti di potere.
Invece la realta e’ ben diversa perchè in questi mesi nella societa sono cresciute forme nuove di resistenza e capovolgimento a questa crisi, con proposte innovative capaci di rompere il monopolio liberista pagato con i soldi pubblici con cui si vuole scaricarne sulla societa prima gli effetti e poi i costi. Sostenere l’appello per il 14 dicembre a Montecitorio vuol dire che la crisi del governo e del Berlusconismo non si risolve solo nei numeri, pur importanti in Parlamento, ma ha bisogno di ampio movimento capace di determinarla nella societa.
In queste settimane si sono susseguite piccole e grandi vertenze, grandi mobilitazioni di piazza come quella della FIOM e della CGIL, che ci raccantono di un paese che sta uscendo dalla rassegnazione per tornare ad avere fiducia nella propria capcita di rivendicare un presente e futuro diverso. La politica all’opposizione riconosca nella propria parzialità la forza e l’autonomia di questo moltiplicarsi di soggettivita in lotta contro la crisi come energie indispensabili per mandare a casa questo governo e come contributo essenziale per un alternativa.
Infine questa stagione di lotte ripropone con forza la questione di uno spazio pubblico agibile per realta sociali: assistiamo invece al moltiplicarsi di forme di autoritarismo militare nelle piazze come nelle facoltà universitarie o luoghi di lavoro. Il modello FIAT da Pomigliano e Melfi si estende al territorio tentando di militarizzare ogni spazio dell’agire sociale. Non possiamo assistere in silenzio a questa mutilazione della democrazia né al ripetersi, come gia accaduto in passato, che una nuova generazione sia posta sotto il ricatto dell ordine pubblico precostituto. Anche per questo e’ necessario che il 14 dicembre siano in tanti a riprendersi la parola a Montecitorio .
Paolo Cento (Sinistra Ecologia Liberta’)
da: Il Manifesto





