Replica "La Cgil che vogliamo" alla segreteria Fiom di Livorno

14.10.2010 19:11

 "La CGIL che vogliamo" di Livorno considera il comunicato della FIOM di Livorno sui fatti relativi alla contestazione della CISL estremamente sbagliato: nella sostanza, nella forma e nell'opportunità. (...)

Sulla contestazione spontanea dei lavoratori e dei singoli iscritti della Fiom nei confronti della CISL ci siamo già pubblicamente espressi, dichiarando tutta la nostra solidarietà a questi lavoratori e condannando l'aggressione a cui sono stati sottoposti in questi giorni tramite paragoni falsi quanto calunniosi.
La Segreteria della FIOM ha diritto di pensarla differentemente e di dissociarsi da prese di posizioni individuali e collettive, provenienti dall'interno dell'organizzazione locale e nazionale, che ritiene sbagliate: le une quanto le altre rientrano nella normale e legittima dialettica politica di una qualsiasi organizzazione.
Ma le polemiche non possono però oltrepassare certi limiti, come la Segreteria della FIOM ha fatto con il suo comunicato.
E' infatti inammissibile che venga personalmente attaccato un dirigente nazionale della propria categoria, nella forma in cui è stato fatto,fuori dal contesto, accusandolo di violenza fino ad affiancarlo a personaggi come Bonanni, Sacconi, Marchionne, Berlusconi e ad additarlo tra coloro che "alzano i toni" del conflitto in atto nel nostro paese.
La presa di distanza pubbliche da alcune dichiarazioni di Cremaschi relative agli avvenimenti di Livorno e alle specifiche prese di posizione della CGIL e della FIOM locale, poteva essere attuata in altre forme, senza arrivare ad un attacco personale diretto e offensivo.
I lavoratori sanno benissimo chi in questo paese sta alzando i toni (e non solo) del conflitto, e probabilmente stanno iniziando a capire anche chi sono, all'interno della CGIL, coloro che a causa della loro subordinazione a logiche di partito e di collateralismo con le amministrazioni locali si indispettiscono di fronte a tutte quelle iniziative che intralciano la loro tradizionale disponibilità ad abbassare, insieme ai toni, spesso anche la disponibilità al conflitto.
Per La CGIL che vogliamo
Antonio Stefanini Direttivo FP CGI
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